Cos’è il marketing esperienziale, spiegato in parole semplici

“Non ti sto vendendo solo il prodotto, ma anche l’esperienza che ne deriva”: in questo modo si può sintetizzare ciò che sta alla base del marketing esperienziale. Una branca del marketing focalizzata non alla vendita del prodotto fine a se stesso ma all’esperienza del cliente, prima, durante e dopo l’acquisto.

Una branca nata inizialmente soltanto per il mercato del lusso, ma che è approdata anche nella pubblicizzazione di altri beni, complice soprattutto la saturazione del mercato che ha causato una minore fidelizzazione del cliente a un determinato brand vista la somiglianza tra i prodotti di competitor differenti.

Il marketing esperienziale nasce proprio per questo, far diventare l’azienda una fornitrice di esperienze, di emozioni: i potenziali consumatori non sono spinti soltanto dalla relazionalità nella scelta dell’acquisto, ma anche da fattori emotivi. Gli stessi fattori su cui punta questa branca.

Il consumatore infatti deve essere appagato dall’utilizzo di quel prodotto, un appagamento che va oltre la mera funzionalità dell’oggetto.  Un buon modello di marketing esperienziale va oltre la semplice persuasione all’acquisto, ma si traduce anche un una maggiore soddisfazione da parte del cliente.

Un esempio pratico: per quale motivo non ci si lamenta se si spende il doppio per prendere un caffè seduti accanto al Colosseo piuttosto che avere lo stesso identico prodotto in un altro bar alla metà del prezzo? L’esperienza è la risposta: il consumatore è invogliato dall’idea di sorseggiare un caffè in un contesto piacevole e a lui di gradimento, e si paga l’esperienza in toto piuttosto che il singolo prodotto.

E le applicazioni del marketing esperienziale sono molto più diffuse di quanto si possa pensare.