
L’
analisi SWOT è alla base della pianificazione strategica ed è un supporto fondamentale per analizzare in maniera critica ogni decisione aziendale, ma non per questo priva di punti deboli. Scopriamo una alternativa alla SWOT: ecco
l’analisi TOWS.
I punti deboli dell’analisi SWOT
L’acronimo creato da Albert Humphrey dell’Università di Stanford indica i punti fondamentali su cui soffermarsi nella prima delle
fasi del piano di marketing strategico, quella dedicata all’analisi della situazione aziendale:
Strenght (ovvero i
punti di forza),
Weakness (
punti di debolezza),
Opportunities (
opportunità) e
Threats (i
fattori di rischio). La matrice ideata per identificare punti di forza e debolezza di ogni progetto ha però in sé un inconveniente fondamentale: non mostra chiaramente le relazioni fra diversi fattori e categorie. Ad esempio, un particolare rischio può determinare una debolezza più significativa. Per andare più in profondità nell’analisi è necessario affidarsi ad un’altra matrice: la TOWS.
L’analisi TOWS
Alternativa alla
SWOT, da cui deriva, la matrice TOWS permette di correlare in maniera più efficace i
fattori interni ed esterni per identificare meglio le opzioni strategiche più idonee che una azienda può intraprendere. Una volta collocati all’interno della matrice i punti di forza, di debolezza, minacce e opportunità, il diagramma permette di riflettere meglio sulle possibili opzioni e le interazioni tra i diversi fattori generati dalla matrice per sviluppare le strategie con il maggiore potenziale di successo, o mettere in evidenza la vulnerabilità dell’azienda ai rischi basati sui suoi punti deboli e facilitare lo sviluppo di strategie che li minimizzano. A differenza della SWOT, permette dunque di capire meglio
come sfruttare le opportunità, ridurre i rischi, superare le debolezze ed esprimere al massimo i punti di forza.
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Fonte immagine: By Syassine (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons