Ecco come funziona il congedo parentale per i lavoratori

30 Aprile 2013
Ecco come funziona il congedo parentale per i lavoratori

Ecco come funziona il congedo parentale

I lavoratori dipendenti hanno diritto al congedo parentale: si tratta di un diritto che consente ai genitori di restare vicini ai propri figli piccoli. Per poter usufruire di tale possibilità occorre, naturalmente, che all’inizio e durante il periodo di astensione dalle attività lavorative sussista un rapporto di lavoro.

L’indennità per congedo parentale può spettare ai due genitori per un periodo complessivo massimo di dieci mesi. Devono essere impiegati entro il compimento dell’ottavo anno di vita del bambino.

In particolare, alla madre lavoratrice dipendente spetta un periodo di congedo parentale (continuativo oppure frazionato) di massimo sei mesi. Anche per quanto riguarda il padre, il periodo di congedo parentale (anche in questo caso continuativo o frazionato) è di sei mesi.

A determinate condizioni, il periodo di congedo parentale del padre è elevabile a sette mesi: il lavoratore dipendente deve astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a tre mesi circa, e il periodo di astensione della madre non deve superare i quattro mesi.

Inoltre, entrambi i genitori lavoratori dipendenti possono usufruire contemporaneamente del congedo parentale, sempre però per un periodo complessivo che non superi i dieci mesi. Non andranno calcolati, tra i giorni di congedo, Quando tra il periodo di congedo e quello di ripresa del lavoro cadono giornate di ferie, di malattia, festività o sabati, esse non vanno messe nel novero del congedo parentale.

Il congedo parentale prevede che ai genitori che ne godono sia corrisposta una precisa indennità: viene calcolata a partire dal giorno della presentazione della domanda all’Inps da parte del datore di lavoro. L’indennità ammonta al 30% della retribuzione percepita nel periodo di lavoro immediatamente precedente il congedo.


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