La previsione dei risultati aziendali è sempre stata un punto cardine della finanza aziendale e del controllo di gestione. Tradizionalmente, le imprese hanno fatto affidamento su indicatori economici e finanziari: bilanci, conti economici, flussi di cassa e altri parametri quantitativi legati al capitale. Tuttavia, nel contesto odierno, caratterizzato da mercati complessi, dinamiche globali e crescente sensibilità verso la sostenibilità e le persone, limitarsi a queste metriche non è più sufficiente.
Oggi, i dati non monetari rappresentano un tassello imprescindibile per comprendere l’andamento presente e futuro delle aziende. Informazioni come la soddisfazione dei clienti, la produttività dei dipendenti, la qualità dei processi interni o le performance ESG (Environmental, Social e Governance) diventano indicatori strategici per anticipare rischi, prevedere trend e definire azioni più consapevoli. Integrare queste variabili nei sistemi di controllo significa trasformare i numeri in visioni concrete, in grado di guidare le imprese verso scelte più solide e sostenibili.
Il controllo di gestione ha storicamente svolto la funzione di tradurre i dati economici in strumenti utili per monitorare l’andamento aziendale e orientare i manager nelle decisioni. Tuttavia, questa visione si fondava su una logica retrospettiva: il bilancio e i documenti contabili rappresentavano ciò che era già accaduto, più che ciò che stava per accadere.
Con l’avvento della digitalizzazione e la crescente disponibilità di dati, le imprese hanno compreso che gli elementi non monetari offrono segnali anticipatori. Per esempio, un calo nel livello di engagement dei dipendenti o un peggioramento della percezione del brand da parte dei clienti spesso anticipano un impatto economico negativo, che si rifletterà nei risultati finanziari solo dopo mesi.
Integrare questi indicatori qualitativi e quantitativi nel sistema di finanza aziendale consente dunque di creare modelli previsionali più accurati e realistici, capaci di allineare il breve periodo con la visione strategica di lungo termine.
L’universo dei dati non monetari è ampio e in continua evoluzione, ma alcune categorie si rivelano particolarmente significative nella previsione aziendale:
Includere queste metriche nella pianificazione non significa sostituire i dati economico-finanziari, bensì arricchirli, creando un approccio integrato e multidimensionale al controllo di gestione.
Il valore dei dati non monetari risiede nella loro capacità di anticipare i cambiamenti. Un’azienda che monitora costantemente il sentiment dei clienti o la produttività dei dipendenti può rilevare segnali di rischio molto prima che essi emergano nei documenti contabili. Questo approccio offre diversi vantaggi:
La disponibilità crescente di dati provenienti da CRM, piattaforme di e-commerce, social network e sistemi di HR management ha reso possibile trasformare i dati non monetari in insight concreti. La sfida, oggi, è duplice:
È qui che entra in gioco il ruolo della formazione avanzata. Per i professionisti che vogliono acquisire competenze nell’integrazione dei dati non finanziari nei sistemi di previsione e controllo, percorsi come l’Executive Master in Finanza Aziendale e Controllo di Gestione di GEMA Business School rappresentano un’opportunità di crescita unica.
Questo Master in Finanza e Controllo di Gestione permette di sviluppare una visione completa e aggiornata sul ruolo del controller, approfondendo strumenti e metodologie per la gestione integrata delle performance aziendali.
Investire nella formazione significa dotarsi delle capacità per leggere i cambiamenti e tradurli in vantaggio competitivo. GEMA Business School si distingue per un’offerta formativa ampia e diversificata, capace di rispondere alle esigenze di professionisti, aziende e giovani laureati.
Per chi è già inserito nel mondo del lavoro e desidera potenziare le proprie competenze manageriali, i programmi executive offrono una formazione avanzata, immediatamente spendibile nel contesto aziendale. Per i neolaureati, invece, esistono percorsi dedicati per aprire le porte a carriere in finanza e controllo. È il caso del Master post-laurea in Finanza e Strategia d’Impresa, pensato per fornire basi solide e competenze operative in linea con le richieste delle imprese.
Il futuro della previsione aziendale passa dalla capacità di guardare oltre i dati puramente economici, integrando le dimensioni qualitative e intangibili che oggi determinano il successo di un’impresa. Soddisfazione dei clienti, produttività dei dipendenti, qualità dei processi e performance ESG non sono semplici “accessori” del bilancio, ma veri e propri indicatori di valore.
Per le aziende che vogliono restare competitive, adottare un modello di finanza aziendale integrata, in cui dati monetari e non monetari dialogano, è ormai una necessità. Allo stesso modo, per i professionisti e i giovani che aspirano a guidare questo cambiamento, percorsi formativi in finanza come quelli offerti da GEMA rappresentano la chiave per acquisire competenze strategiche e distintive.
In un mondo in cui la velocità del cambiamento non consente più di affidarsi solo ai numeri del passato, la formazione e l’approccio integrato al controllo diventano la bussola per orientarsi con successo verso il futuro.
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