L’analisi del target è un retaggio del marketing classico di stampo anglosassone. L’approccio alternativo è il marketing tribale. Secondo Bernard Cova, teorico del tribalismo applicato al marketing, il cliente non è più un individuo d’età, gusti e abitudini ben identificabili ma, piuttosto, un potenziale appartenente a una neotribù: un gruppo trasversale di soggetti la cui interrelazione è definita da una o più istanze (anche vissute intensamente), ma effimere. Così come gli interessi, le ideologie e le azioni che legano i singoli componenti di tali gruppi, le stesse tribù sono effimere, soggette alla continua aggregazione e disgregazione.
L’obiettivo del marketing tribale è fare leva su questo potenziale di aggregazione. Il compito del prodotto e del servizio è quello di creare e consolidare i legami tra gli individui spostando l’interazione one-to-one del marketing classico verso un approccio orientato ai gruppi.
Attraverso la tribù, il marketer può sfruttare il volano della passione, collante della neotribù, per creare quella brand affection che fidelizza la tribù.
Una strategia di marketing tribale può essere riassunta in tre task fondamentali:
Fonte immagine: flickr.com/photos/smithsonian
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