Come valorizzare i propri dipendenti!

Il Diversity Management è un processo aziendale di gestione del cambiamento, che ha lo scopo di valorizzare e utilizzare pienamente il contributo, unico, che ciascun dipendente può portare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Questa attività è cruciale per preparare l’organizzazione alle sfide e all’incertezza provenienti dal mercato esterno. Il contributo personale scaturisce dalla possibilità concreta di sviluppare e applicare, all’interno dell’organizzazione, una gamma ampia e integrata di abilità e di comportamenti direttamente connessi al genere, alla razza, alla nazionalità, all’età, al background e all’esperienza.

Incoraggiare il Diversity Management significa realizzare un’efficace gestione delle diversità.

Ciò può avvenire se viene a cadere il riferimento ad un unico modo di pensare e di comportarsi, anzi, se vengono stimolati e riconosciuti orientamenti e qualità diversi. E’un approccio alla gestione delle risorse umane finalizzato alla valorizzazione delle differenze di cui ciascun individuo è portatore all’interno dell’organizzazione, e che distingue due macrocategorie di differenze: le diversità primarie e le diversità secondarie.

Le diversità primarie: sono quelle differenze che fanno riferimento ad elementi quali l’età, il genere, l’origine etnica, le competenze di base e le caratteristiche mentali, che fanno parte di un patrimonio innato dell’individuo.

Le diversità primarie non possono essere modificate.

Le diversità secondarie, invece, fanno riferimento ad elementi acquisiti nel tempo, come, ad esempio, il background educativo, la situazione familiare, la localizzazione geografica, il reddito, la religione, il ruolo organizzativo, l’esperienza professionale.

A differenza delle diversità primarie, le secondarie possono essere modificate più volte, o anche abbandonate nel corso del tempo.