Il colloquio di lavoro da parte del candidato: le 10 domande a cui non rispondere se poste

22 Settembre 2015
Il colloquio di lavoro da parte del candidato: le 10 domande a cui non rispondere se poste

Domande colloquio di lavoroÈ normale: i colloqui di lavoro possono rivelarsi molto stressanti. I candidati sono spesso messi sotto pressione, sia prima che durante il colloquio: prima perché si pensa a tutte le potenziali domande che possono essere poste e perché si cerca di apparire sicuri di sé, durante perché, oltre all’ansia causata dall’incontro in sé, colui che lo conduce può far domande che poco o nulla hanno a che fare con il contesto o con il lavoro ambito.

Glassdoor ha stilato una lista delle 10 domande a cui non rispondere durante un colloquio di lavoro: ecco quali.

  1. Sei sposato? Per il datore di lavoro dovrebbe essere ininfluente il vostro stato civile. Potrebbe anche chiederlo per pura curiosità, ma a volte si rivela una domanda a trabocchetto.
  2. Hai bambini? Se no, hai intenzione di averne? Domanda a cui non rispondere specialmente se donne: in uno studio condotto da Slater and Gordon, uno studio legale internazionale, il 40% dei manager intervistati ha ammesso di non voler assumere donne più giovani per evitare problemi con la maternità.
  3. Quanti anni hai? Il motivo per cui non bisogna rispondere è legato alla discriminazione causata dall’età, spesso presente in ambito lavorativo.
  4. Quale religioni pratichi? È ininfluente ai fini del lavoro e potrebbe essere causa di discriminazione. Spesso questa domanda può essere posta in merito alla domenica e alla possibilità di lavorare in questo giorno. In quel caso, affermate soltanto se potete o no lavorare, evitando di esplicitare quale sia la vostra religione.
  5. Hai debiti insoluti? Non ha alcun nesso con le proprie capacità, necessarie ai fini dell’assunzione.
  6. Sei mai stato arrestato? Stesso ragionamento della domanda di prima: al conduttore del colloquio non deve interessare la vostra fedina penale se non ha alcuna attinenza con il lavoro in questione.
  7. Da quale Paese vieni? Una domanda banale, ma che a volte può essere usata per discriminare il candidato. Sta a lui stesso decidere se rispondere o meno.
  8. Quando è stata l’ultima volta che hai fatto uso di sostanze stupefacenti? Il datore potrebbe chiedere se il candidato è tossicodipendente, e in quel caso è lecito rispondere, ma non possono essere poste domande relative all’uso occasionale.
  9.  Bevi spesso? Stessa situazione della domanda precedente, ma applicata nell’ambito dell’alcolismo.
  10. Abiti qui vicino? La domanda potrebbe essere posta in relazione alla disponibilità negli orari extra lavorativi o al tempo impiegato per arrivare in ufficio, ma può essere usata per discriminare il candidato in base alla sua risposta.

Fonte immagine: Flickr.com/photos/reneesadvice


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