
Il
Pacchetto Lavoro emanato nel giugno 2013 dal nuovo Governo e che prende il nome dal ministro
Giovannini, intende creare nuove possibilità di lavoro nel nostro Paese per rilanciare il mercato dell’occupazione. I provvedimenti previsti dal pacchetto delineano una serie di modifiche e di innovazioni piuttosto interessanti rispetto alla precedente
Riforma Fornero.
Il Governo ha individuato
cinque aree d’intervento con obiettivi specifici.
Prima di tutto, il Pacchetto Lavoro Giovannini vuole stimolare la possibilità di
reinserimento per i cittadini
disoccupati di qualsiasi età e specialmente per coloro che usufruiscono del
contributo ASpI. Il Governo s’impegna ad erogare il cinquanta per cento dell’indennità totale percepita, nel caso in cui un’azienda decida di assumere il lavoratore disoccupato. Integrando perciò lo stipendio pagato dall’azienda in misura ridotta con quello della residua ASpI, i lavoratori e le aziende avranno maggiori opportunità d’incontrarsi. A ciò si aggiunge una
maggiore flessibilità per l’utilizzazione dei contratti a tempo determinato da parte delle imprese, senza il venir meno delle collegate tutele per i lavoratori.
Altro punto focale del Pacchetto Giovannini per il Lavoro, è quello denominato “
Garanzia Giovani”. I ragazzi che hanno un’età compresa tra i diciotto e i ventinove anni, potranno essere assunti con maggiore facilità dalle imprese, che si avvantaggeranno di uno
sgravio massimo mensile di
650 euro sulla contribuzione. La validità di questo istituto decontributivo è di 18 mesi per assunzioni dirette con contratto a tempo indeterminato, mentre scende a 12 mesi nel caso di conversione del contratto da determinato a indeterminato.
Agevolando questa tendenza sussidiaria rispetto alle imprese e ai lavoratori, il
Pacchetto Lavoro Giovannini manifesta un orientamento più deciso in favore dei soggetti appartenenti alle fasce sociali svantaggiate oppure residenti nel Mezzogiorno.
Continuate a leggere il Blog di GeMa per la
II parte dell’approfondimento sul Pacchetto Lavoro Giovannini.
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