
È un periodo di forti cambiamenti per l’Italia e per
il mercato del lavoro in particolare. A partire dai cambiamenti
all’articolo 18, quello che vieta il licenziamento senza giusta causa, per la prima volta dopo quarant’anni sottoposto a revisione, per finire con le modifiche al mercato del lavoro e alle tipologie contrattuali. Tutte riforme, ha spiegato il nuovo Governo, che serviranno per combattere la disoccupazione, aiutare i giovani a trovare un’occupazione e contribuire alla crisi economica.
I cambiamenti del
mercato del lavoro riguardano
i contratti a tempo determinato, la cui durata non può superare i 36 mesi, con una crescita delle imposte del 1,4% per ogni rinnovo, al fine di disincentivare ad adottare questo tipo di formula contrattuale. Per i tanto controversi contratti a progetto (co.co.pro.) sono state definite delle linee guida che aiutino a stabilire l’effettivo progetto e a prevedere una trasformazione del contratto stesso a tempo indeterminato.
Infine, anche per il contratto di apprendistato ci sono delle novità. La riforma obbliga il datore di lavoro ad assumere l’apprendista nel caso in cui sia avvenuta la stabilizzazione della metà di quelli assunti con lo stesso contratto negli ultimi tre anni.
Il mercato del lavoro è davvero in una fase di grandi e importanti cambiamenti, non da tutti apprezzati, ma indubbiamente considerati necessari.
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