
Una volta compresa l’importanza della presenza di un’azienda o di un brand sui
social media, si apre la questione della migliore
strategia di social media marketing da impiegare. E non è una questione capziosa, dato che su di essa si stanno scontrando i più grandi esperti di marketing.
Uno studio che vede in calce le firme di Jon Gibs e Sean Bruich, provenienti rispettivamente da aziende del calibro di Nielsen e Facebook, ha classificato i media sociali come earned media, vale a dire: media guadagnati. Termine contrapposto al paid media (media pagati) e che sottolinea la caratteristica della
costruzione della reputazione per un accesso proficuo a tale risorsa comunicativa. Ma, la contrapposizione tra earned e paid si ferma alla sfera semantica, poiché i due esperti ritengono che un piano di marketing non può escludere una tipologia di media in favore dell’altro. La comunicazione efficace dovrà armonizzare le due strategie:
paid media e
social media marketing.
Accanto ai classici Twitter, Facebook, LinkedIn e ai vari blog più o meno popolari, canali già pienamente sfruttate dal social media marketing, i piani di comunicazione più innovativi devono tener conto anche della rapida ascesa di canali quali YouTube (e quindi delle strategie del video marketing) e di quelli legati alla telefonia mobile che stanno aprendo nuovi scenari di marketing.
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