La contabilità semplificata, che consente alle aziende di risparmiare in termini di adempimenti amministrativi, in seguito all’approvazione del Decreto sviluppo 2011 ha avuto dei cambiamenti significativi.
Come stabilito del suddetto decreto sviluppo, la contabilità semplificata si applica a società di persone e imprese individuali che nell’anno precedente abbiano avuto dei ricavi non superiori a 400mila euro per attività che forniscono servizi, e non superiori ai 700mila euro per tutti gli altri tipi di attività. Rispetto alla normativa precedente il Decreto sviluppo ha abbassato la soglia di accesso al regime di contabilità semplificata.
Se un’attività lavorativa rientra nei limiti sopra indicati è esonerata dalla redazione dei registri contabili obbligatori, con l’eccezione del registro dei beni ammortizzati e del registro dell’Iva. Se invece l’attività supera tali soglie passa automaticamente al regime di contabilità ordinaria.
L’unico dubbio riguarda l’entrata in vigore di questa norma: la circolare n. 80/E dell’Agenzia delle entrate lascerebbe intendere che la nuova contabilità semplificata dovrebbe essere in vigore già da quest’anno, ma si è ancora in attesa di conferma.
Un dato è però certo: con le novità sul bilancio d’esercizio introdotte dal Decreto sviluppo molte più aziende potranno accedere alla contabilità semplificata.
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