Il Mobility Management è un concetto relativamente nuovo nel panorama aziendale.
Previsto da normativa italiana sin dal 1998, o dal più recente decreto rilancio, il Mobility Management ha ottenuto un reale interesse soprattutto in seguito alla necessità delle aziende di ripensare in modo alternativo la gestione della mobilità tra casa ed ufficio.
Il Mobility Management, infatti , ha come scopo principale la progettazione e l’ottimizzazione delle misure di trasporto alternativo e si concentra principalmente su tre concetti:
In quest’articolo online approfondiremo le caratteristiche principali della figura professionale del Mobility Manager, analizzandone compiti, competenze e ruoli.
Il Mobility Manager è il professionista che si occupa principalmente delle esigenze di mobilità di un’azienda, concentrandosi soprattutto sull’ottimizzazione degli spostamenti del personale e sulla ricerca di soluzioni alternative a riguardo.
L’obiettivo principale del Mobility Manager è quello di creare un Piano di Spostamenti Casa-Lavoro (anche conosciuto come PSCL), ossia un documento d’analisi e progettazione finalizzato a migliorare tutte le criticità relative al raggiungimento dei luoghi di lavoro da parte del personale dipendente.
Dal punto di vista del personale dipendente, lo scenario che si delinea prevede una drastica riduzione dell’auto privata e punta non solo al decongestionamento urbano, ma anche alla riduzione dello stress del dipendente stesso, migliorandone benessere e performance lavorative.
Il lavoro del Mobility Manager è principalmente quello di analizzare il livello di accessibilità ai luoghi di lavoro attraverso l’utilizzo di strumenti statistici e tool in grado di fornire una panoramica reale delle criticità relative al territorio in cui opera.
Divenendo consapevole quindi delle problematiche connesse alla mobilità aziendale, al posizionamento degli uffici e alle esigenze dei dipendenti, riesce a realizzare un piano di spostamenti (PSCL) che integra perfettamente le soluzioni progettate.
La realizzazione del piano tiene conto non solo delle esigenze dei dipendenti, ma di chiunque (fornitori, visitatori, ecc.) entri in contatto con gli uffici aziendali. Per questo spesso il Mobility Manager si avvale di focus group con il quale interfacciarsi per comprendere al meglio i punti di vista, le problematiche e le eventuali proposte dei soggetti coinvolti.
L’obbligo di adozione del Mobility Manager scatta per quelle aziende con 100 o più dipendenti localizzate in comuni, capoluoghi di provincia o città metropolitane con popolazione superiore a 50mila abitanti.
Inizialmente quest’obbligo era nato in paesi particolarmente attenti alla sostenibilità, come Francia e Brasile (i primi ad adottare questa soluzione di mobilità aziendale), con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.
A tale scopo, negli ultimi anni si è registrato un focus molto più deciso sull’adozione dello smart working come strumento di sostenibilità ambientale, soprattutto per quelle aziende che non necessitano della presenza in ufficio per portare avanti le proprie attività, come le digital agency o le software house.
Per diventare Mobility Manager vi sono alcune competenze necessarie da tenere in considerazione per svolgere questo ruolo, tra cui:
Per quanto riguarda invece i requisiti, la figura del Mobility Manager deve avere un’elevata competenza professionale oltre che una comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, della tutela ambientale e dei trasporti, tematiche che possono essere approfondite frequentando un percorso di Executive Program in Mobility Management che possa garantire un riconoscimento certificato per lo svolgimento della professione.
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