L’employer branding e la reputazione aziendale: accrescere l’appeal del brand all’esterno

29 Maggio 2019

L’employer branding e la reputazione aziendaleL’employer branding è una disciplina in rapida ascesa.

Quello che è emerso negli ultimi anni è che coloro che cercano lavoro e coloro che vogliono cambiarlo sono molto attenti all’immagine che un’azienda dà di sé e come viene  percepita all’esterno.

Di conseguenza le aziende hanno capito quanto sia importante la gestione del personale e quanto sia fondamentale accrescere l’appeal del proprio brand all’esterno.

Employer Branding: definizione e significato

L’employer branding, in sostanza, si occupa di curare la reputazione dell’azienda sul mercato del lavoro, per mettere in evidenza ciò che rende l’azienda un posto ideale per lavorare e gestire la percezione suscitata come datore di lavoro e come luogo in cui costruire la propria carriera e svilupparsi. La necessità di costruire una buona reputazione come datore di lavoro, infatti, ha un impatto diretto sulle assunzioni, sulla fidelizzazione dei talenti e, in definitiva, sulla stessa corporate reputation.

Employer Branding: 3 esempi per capirlo meglio

Ma per comprendere meglio cos’è l’employer branding, affidiamoci ai casi aziendali.

  • Google – Chi non vorrebbe lavorare per Google? I benefit per i dipendenti sono noti in tutto il mondo, così come il famoso spazio di lavoro in stile campus. Google è certamente un esempio virtuoso di azienda per la quale le persone vogliono lavorare: ecco come attira i migliori talenti sul mercato del lavoro.
  • Starbucks – Un altro esempio employer branding molto efficace nel costruire la reputazione attraverso i propri dipendenti, gestito dalla compagnia attraverso l’account Instagram e Twitter @StarbucksJobs che usa specificamente per promuovere il brand e interagire con potenziali candidati attraverso l’hashtag #sbuxjobschat.
  • Cisco – L’azienda sfrutta al meglio la pagina carriere e ed è molto attiva sui social media, ma sono soprattutto i video a mostrare come i loro ingegneri stiano aprendo la strada per un futuro più intelligente.

L’employer branding specialist come figura professionale

Classifiche come il “Great Place to Work” stanno diventando un punto di riferimento all’interno dei mercati. A Milano già da due anni vengono premiate, nella serata Randstad Award, le migliori aziende italiane, cioè quelle che risultano essere più attrattive per i propri dipendenti. Per questo stanno crescendo le richieste di professionisti nella gestione delle risorse umane specializzati nell’employer branding. Se fino a qualche anno fa solo le multinazionali erano a caccia di questi talenti, oggi invece sono molte le aziende che ricercano professionisti specializzati nell’employer branding.

Ma cosa fa di preciso l’employer branding specialist? Il professionista di questa disciplina è colui che riesce sia a corteggiare i candidati migliori fuori dell’azienda, sia a indagare il grado di soddisfazione dei dipendenti. Come abbiamo visto, l’employer branding è fondamentale nel processo di costruzione della reputazione aziendale. Ecco perché gli specialisti di questa disciplina si applicano con attenzione e coerenza per costruire una buona reputazione come datore di lavoro. E lo sviluppo di una proposta di valore per i dipendenti è la chiave per riuscirci.

Apprendere l’employer branding: corsi e master

Per questo motivo, l’employer branding è una tecnica che si insegna all’interno dei corsi di gestione e sviluppo del personale ed è una materia che va oltre i confini del marketing, perché tutto quello che viene annunciato, dichiarato e pubblicizzato deve corrispondere a fatti concreti. Per apprendere le best practices dell’employer branding e le migliori tecniche delle Risorse Umane per migliorare la competitività aziendale, affidatevi al Master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane o ai corsi corporate ed Executive Master HR Management di GEMA Business School.


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