
Per anni abbiamo parlato di crisi globale, di economia ferma, di un’Italia in stallo. Chi era sulla soglia del mondo del lavoro si è visto sbattere in faccia molte porte. Chi era già dentro e covava la speranza di migliorare la propria condizione si è visto in bilico tra il baratro e una condizione cristallizzata.
Lo sconforto ha colpito e, in molti, hanno alzato bandiera bianca. Abbiamo familiarizzato con il termine
Neet e l’Istat ci dice che, in Italia,
un giovane su quattro rappresenta la triste categoria.
L’Istat, però, ci dice anche qualcos’altro: il segno si sta invertendo.
La fiducia delle imprese ha toccato vertici ai quali non arrivava dal 2011. È uno spiraglio, un segnale che le cose stanno cambiando. Un dato corroborato anche dalle
aspettative su un calo della disoccupazione.
E per chi sa leggere oltre le statistiche, il dato riporta anche un messaggio importante: il futuro sarà di chi ha saputo cogliere questi segnali e si sarà preparato a
un mercato profondamente mutato.
Aggiornamento, preparazione specialistica, formazione qualificata, esperienza, innovazione, specializzazione in settori scoperti: queste saranno le carte migliori che ci si potrà giocare, quando il mercato del lavoro ingranerà nuovamente la marcia giusta.
Chi di voi si sente pronto ad affrontare le sfide che si prospettano in un orizzonte non troppo lontano? Per chi sa leggere i segnali positivi che la situazione economica italiana ci sta inviando in questo inizio di 2015, il consiglio può essere solo uno:
preparatevi a cogliere l’occasione.
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